Modello 3D del teatro greco romano, oggi inglobato nelle costruzioni moderne. Il teatro si sviluppa fra Via San Paolo ad ovest, la plateia di Via Anticaglia a nord, Vico Giganti ad est, e il complesso monastico dei Padri Teatini a sud. Il teatro di Neapolis è stato per lungo tempo identificato dalla letteratura antiquaria come il “teatro di Nerone”, ma la ricerca archeologica ha ipotizzato l’esistenza di una prima fase dell’edificio ascrivibile all’epoca augustea e di una seconda fase di età flavia. Le caratteristiche dimensionali dell’edificio consentono di classificarlo tra i teatri medio-grandi, con un diametro della cavea di circa 86 metri ed una capienza di circa 5000 posti. Si può ipotizzare un diametro dell’orchestra di circa 21 metri ed una lunghezza della scena di circa 42 metri. L’edificio scenico e la facciata semicircolare dovevano superare i 20 metri d’altezza, sopravanzando, probabilmente, il tempio dei Dioscuri e venendo così a completare l’assetto monumentale dell’area pubblica. In base alle proporzioni generali dell’edificio si può ipotizzare che la facciata curvilinea della cavea fosse suddivisa nei canonici tre ordini, oltre l’attico di coronamento. La facciata curvilinea della cavea ed il corpo scenico sono in opus testaceum; le sostruzioni sono realizzate in opera mista come nell’anfiteatro flavio di Pozzuoli. La cavea si prolungava oltre i 180° al di sopra degli aditus: era suddivisa in sezioni orizzontali (maeniana) corrispondenti a ima, media e summa cavea e in base alle dimensioni ricostruibili, era probabilmente coronata da una galleria o porticus in summa cavea. Sulla scorta di sondaggi si ipotizza che l’ima cavea comprendesse 5 gradini. La media cavea risulta composta da 12 gradini e suddivisa in 5 cunei da 6 scalaria, secondo lo schema di altri edifici teatrali di matrice occidentale. La praecinctio inferiore, a quota 40,81 metri slm, aveva una larghezza di circa 3 piedi, ed era delimitata verso l’ima cavea da un balteus in lastre marmoree, verso la media cavea da uno zoccolo per il parapetto. Il teatro flavio è stato oggetto di interventi di rifacimento e consolidamento di cui non sono ancora chiare cronologia ed estensione, senza che sia distinguibile una fase prevalente di ristrutturazione. In un momento relativamente prossimo all’edificazione furono eseguiti interventi di rinforzo della facciata, riconoscibili negli archi di via Anticaglia addossati ai pilastri e nelle strutture aggiunte nel settore orientale dell’ambulacro esterno: in conseguenza di tali interventi gli accessi a due dei vomitoria sono stati ridotti, mentre gli archi su via Anticaglia sono divenuti un elemento fortemente caratterizzante l’immagine del teatro, fino a restare con il tempo l’unico segno riconoscibile della sua permanenza, all’interno del tessuto edilizio moderno.
Metadata
|
Information
|
Source
|
CISA |
Contacts
|
Andrea D_Andrea
Coordinator
CISA
Palazzina B
8
Vico Santa Maria d_Agnone
Naples
80139
Italy
Italy
+39081293501
cisa@unior.it
Centro Interdipartimentale di Servizi per l'Archeologia
|
Actor
|
Angela Bosco, person, researcher |
Actor
|
Marco Barbarino, person, researcher |
Actor
|
Gilda Ferrandino, person, researcher |
Copyright Credit Line
|
Copyright CISA and SopArchNapoli |
Europeana Rights
|
Paid access_no re_use |
Spatial
|
http://www.geonames.org/9539378/cavea-del-teatro-di-napoli.html
Cavea del Teatro di Napoli
|
Start Date
|
44 BC |
End Date
|
96 AD |
Period Name
|
http://pleiades.stoa.org/vocabularies/time-periods/roman |
Materials
|
tuff |
Provenace
|
3D Icons Project |
Heritage Asset Type
|
http://vocab.getty.edu/aat/300004734, http://vocab.getty.edu/aat/300007117, http://vocab.getty.edu/aat/300000891 |